Anna Levati, decana e figura storica della Cisl di Seriate (classe 1929, con un passato come segretaria di sezione), ha tagliato il nastro della nuova sede dei pensionati della Cisl presenti a a Seriate da oltre 60 anni. La “nuova casa” si trova in via Venezian 6, nel centro storico del paese. Francesco Corna, segretario generale CISL Bergamo, e Onesto Recanati, segretario generale FNP CISL Bergamo, hanno partecipato alla cerimonia ribadendo come una nuova sede “rientri negli obiettivi della Cisl di essere quanto più possibile sul territorio, vicino alle persone e ai loro bisogni offrendo la competenza di personale di alta professionalità a prezzi accessibili“. La nuova sede, realizzata con un’attenzione particolare all’ottimizzazione degli spazi interni, è dotata di ampio parcheggio per i dipendenti, i volontari e le persone che vorranno fruire della consulenza dei servizi e delle categorie sindacali presenti. Infatti, nella nuova sede sono presenti tutti i servizi della rete CISL: dal Caf all’Inas, dallo sportello Colf & Badanti, a Adiconsum, Sicet, Anteas nonché gli uffici del turismo sociale.
“Nella sede si svolgeranno attività di “accoglienza e ascolto agli iscritti e a tutti i cittadini – ha detto la responsabile di sezione Lucia Cometti – che porteranno i loro bisogni, i dubbi e le paure, offrendo soluzioni adeguate attraverso i nostri servizi e la nostra competenza, oppure indirizzandoli dove le soluzioni si possono trovare”. “Il lavoro è possibile grazie ai 15 “volenterosi” volontari presenti – ha concluso Cometti – che consentono un’apertura costante della sede, dove transitano più di 4000 persone all’anno. In questo senso collaboriamo con la Bottega della domiciliarità voluta dall’amministrazione comunale, dove indirizziamo le persone quando occorrono risposte più specifiche ai loro bisogni”.
All’inagurazione hanno partecipato Gabriele Cortesi, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali di Seriate, don Marco Giudici, direttore dell’oratorio, intervenuto per la benedizione dei locali. “Una nuova sede – ha precisato – è un segnale di speranza e continuità della cultura della Cisl di prendersi carico della persona”
